Calcio, Football, Baseball, Ciclismo, Rugby, Golf…di sport famosi e seguiti nel mondo ce ne sono a centinaia.
Questo però è valido solo in parte nel mondo celtico, dove ogni anno migliaia di tifosi si stringono attorno alla loro squadra del cuore (che per i più nostalgici sono ancora l’antica rappresentazione dei clan) e sostengono fino all’ultimo minuto i loro idoli.
Non si parla di sport convenzionali da praticare il mercoledì sera in alternativa ad un calcetto fra amici, bensì di vere e proprie guerre a viso aperto, sport tanto antichi quanto duri che con spirito leale e battagliero mantengono vive le tradizioni di questo affascinante e strano angolo di mondo.
Scopriamo insieme i tre Sport che più che giochi, sono veri e propri baluardi d’orgoglio dei paesi celtici:
HURLING
Un caposaldo dell’identità irlandese, un orgoglio gaelico che vede tutt’oggi stadi gremiti e folle urlanti.
Proibito per lungo tempo durante l’occupazione britannica sull’isola di smeraldo, l’Hurling (o Lomàint in gaelico) è uno degli sport di squadra più seguiti in Irlanda.
A vederlo da fuori è una sorta di Hockey su prato, con qualche decina di regole in più e una buona dose di scontri fisici non da poco. Si gioca 15 contro 15, il punto si segna colpendo la palla (Sliotar) con la mazza (Camàn) e spendendola nella porta avversaria, la quale è come una porta da Rugby, quindi con i pali alti, ma con una porta da calcio sotto, quindi con una rete.
Se la palla supera la traversa, l’arbitro alza un fazzoletto bianco e viene aggiudicato un punto, se invece entra nella rete, l’arbitro alza un fazzoletto verde e vengono aggiudicati tre punti.
Questo misto di Rugby, Calcio, Hockey, Pallamano (e a chi viene in mente un altro sport può aggiungere tanto qualche regola uguale ci sarà sicuro) affonda le sue origini in tempi lontanissimi, forse prima del 1100.
Nota di colore; quando gli occupanti britannici confiscarono le armi private ai cittadini irlandesi, furono proprio le mazze da Hurling a sostituirle, e proprio grazie a questo particolare, tutt’oggi la mazza da gioco è simbolo del sentimento patriottico irlandese.
Ah, guai a dire che le donne giocano ad Hurling, per loro si chiama Camogie.
SHINTY:
Ai profani di sport gaelici, può sembrare una versione meno fisica dell’Hurling, ma tutt’altro. Lo Shinty è uno degli sport con più seguito in Scozia. E’ giocato soprattutto nelle Highlands ed anticamente erano i vari clan a darsi battaglia sul campo da gioco. C’è da dire che le origini sono per lo più le stesse.
Anche se hanno regole diverse (la più significativa è che nello Shinty NON si può toccare la palla con le mani) una volta l’anno, una selezione scozzese ed una irlandese giocano un torneo con regole miste a celebrazione delle comuni origini.
Per entrambi, si dice che non siano solo le origini del gioco ad accomunarli, ma un antipatia condivisa verso un vicino di casa che a detta loro è “troppo” vicino.
CALCIO GAELICO:
Un altro baluardo dell’orgoglio irlandese è il Calcio Gaelico, sport praticato soprattutto in Irlanda dove ha un seguito enorme (si stima che più del 30% degli sportivi sull’isola pratichi il calcio gaelico a livello agonistico) ed in pochi altri paesi di stampo celtico.
Anche qui abbiamo un misto di regole che intrecciano Rugby, Calcio, Hurling, Pallamano ed altri sport di squadra.
Anche se non si hanno placcaggi o mazze, il Calcio Gaelico non è uno sport che si risparmia in quanto a contrasti e fisicità, se pur con spirito sportivo e leale.
La storia però ricorda un fatto tragico di questo sport.
Durante una partita a Dublino il 21 Novembre 1920, i “Black and Tans”, ovvero le forze armate britanniche, fecero irruzione nello stadio di Crocke Park ed aprirono il fuoco su giocatori e spettatori. Questo evento sancì la fine degli sport di sua maestà in Irlanda e nello specifico vi era un divieto di giocare qualsiasi sport ritenuto “non gaelico” all’interno di quello stadio. Tutt’oggi si ricorda la “Dublin Bloody Sunday” con una targa fuori dallo stadio.
La tribuna “Hogan Stand” porta in nome del capitano del Tipperary Michael Hogan, che fu ucciso in quel folle giorno di Novembre del 1920.
Piano piano le restrizioni sono andate ad allentarsi, aprendo le porte di Croke Park ad altri sport, anche se c’era sempre chi storceva il naso. Solo nel 2007, con il torneo di Rugby delle 6 Nazioni, uno sport britannico fece ritorno sul quel prato, e solo grazie a questo evento gli inglesi misero nuovamente piede dentro lo stadio dopo quasi 100 anni.

