Immagina un posto dove il tempo assume un altro significato.
Adesso, su quel posto, spargi un misto di culture lontane nei secoli.
Incornicia il tutto in un contesto fra i più emozionanti del mondo ed ecco….La Alpujarra.
Regione che si sviluppa tra Granada e Almería, La Alpujarra è un insieme di storia, miti, leggende e natura situata nel comprensorio della Sierra Nevada.
Molti sono i borghi che la popolano, così come molte sono le storie che l’hanno accompagnata in questi secoli. La certezza è che la zona della Alpujarra è stata per secoli casa e rifugio dei “mori”. In questi piccoli paesini arroccati ai piedi delle montagne della Sierra Nevada, ancora oggi si possono vedere testimonianze architettoniche lasciate dal popolo arabo.
Proprio il fortissimo senso di appartenenza di questa popolazione per questi luoghi, ha fatto sì che anche dopo la fine della “Reconquista”, lotte e tumulti siano continuati senza sosta in questi borghi, lo scrittore Ildefonso Falcones nell’opera “La mano di Fatima” ce lo descrive in maniera emozionante.
Ad oggi, la zona della Alpujarra è una meta per chi ama il viaggio nel suo senso più vero… scoprire ed imparare.
Ecco quattro borghi della Alpujarra che NON POTRAI non visitare almeno una volta nella vita.
Lanjarón.
Qui salute e pace ti accoglieranno appena arrivi e ti sussurreranno “Arrivederci” quando te ne andrai via.
No, non è la pubblicità di un nuovo complesso di villette a schiera, è proprio la verità.
Lanjarón, detta anche “La cittadina dell’eterna gioventù” (questo perchè è una delle località con la popolazione più longeva di Spagna), porta il nome della sorgente da dove sorgono le sue acque “miracolose”, divenute famose grazie alla leggenda che trecento anni fa, un uomo gravemente malato e quasi in fin di vita, bevve dalla fonte del paese e poco dopo guarì.
La città prende il nome dal primo insediamento preromano, infatti la zona era chiamata LANCHAR, ovvero “luogo ricco di acque”
Ma Lanjarón non è solo acqua e montagne, è anche colori, infatti, il centro di questo piccolo borgo è un insieme di casine bianche, porte azzurre, finestre verdi e fiori…fiori ovunque.
La cittadina è stata uno dei luoghi più importanti e strategici dell’Alpujarra dal momento che in epoca mora era un avamposto militare, questo per la sua posizione alle porte della Sierra Nevada.
Ah, Bene a sapersi…
23 Giugno, 23:59…tutto tace. Allo scoccare della mezzanotte, E’ FESTA.
Nel giorno di San Giovanni, a Lanjaron si festeggia “La festa dell’acqua e del prosciutto”. Gli abitanti del paese, appena inizia il 24 Giugno, danno il via ad una guerra d’acqua che arriva da ogni dove, pure lanciata con i secchi dai balconi.
La guerra va avanti fino al mattino, che si conclude con la tipica colazione di San Giovanni, pane e prosciutto.
Capileira.
A vederlo da lontano, sembra che un paese franato lungo un burrone e li rimasto; forse è questo che rende Capileira unica e splendida allo stesso momento.
Il suo nome deriva da “Caput” ovvero testa, infatti la cittadina si trova nel punto più alto dell’Alpujarra, circa 1.500m. Di chiara origine musulmana, questo borgo conserva intatte le sue radici, infatti nel barrio basso si può trovare la vecchia moschea (riconvertita in tempio cristiano dopo la reconquista) e la struttura a vicoli (i Tinaos), e nel barrio alto, nato solo in seguito, vi è una chiesa costruita nel XVIII secolo.
Ah, Bene a sapersi…
La struttura cubica delle case e il dedalo di viuzze e vicoli sono il simbolo delle sue origini more. Dopo la caduta di Granada, un gran numero di musulmani e “cristiani nuovi” si rifugiarono in questi borghi di montagna. Filippo II, essendo venuto a conoscenza del gran numero di mori che non intendevano abbandonare le loro usanze e i loro riti proprio a Capileira, ordinò ad un gruppo di galiziani (popolazione più devota della spagna) di recarsi là per strappare via definitivamente ogni ricordo ed usanza legata al dio musulmano.
Ugijar.
Forse il luogo più importante per la zona dell’Alpujarra, se non per l’Andalusia intera, Ugijar è un piccolo borgo situato nella valle del fiume Nechite.
Uno scrittore una volta incise su carta una riflessione proprio su questo borgo, dicendo che essa “ rimarrà indimenticabile a coloro che amano e comprendono il linguaggio delle pietre, delle case piene di storia e di un paese la cui anima porta la nostalgia di un passato mitico”.
Si pensa che le sue origini risalgono all’epoca dell’antica Grecia, infatti vi sono scritti i quali riferiscono della città di “Ulyssea”, la quale veniva raggiunta risalendo il fiume dai rematori.
Quello che è certo è che la sua storia si delinea in maniera certa dall’anno 796 circa sotto il dominio di Hisam I. La città era un importantissimo centro di produzione e smercio di tutto ciò che riguardava vasellame, tappeti, spezie ed oli essenziali.
Ah, Bene a sapersi…
La citta di Ugijar è sempre stata di fondamentale importanza durante il dominio moro in Spagna, ma il suo ruolo divenne primario proprio dopo la vittoria dei re cattolici.
Boabdil, l’ultimo sovrano di Granada, fu cacciato dalla città e costretto all’esilio.
Nel trattato di resa, i re cattolici concessero alcuni ultimi “benefit” all’ex sovrano, fra cui il riconoscimento di CITTA’ ad Ugijar, questo favorì il trasferimento di moltissimi musulmani dalla città alle montagne, le quali nel mentre erano state occupate dai cristiani. La situazione di calma apparente e convivenza serena durò fino al 24 Dicembre del 1568, data in cui proprio in questa cittadina scoppiò “La rivolta delle Alpujarras”, una delle più sanguinose lotte fra cristiani e musulmani della storia spagnola.
Órgiva.
Essendo la città più grandedell’Alpujarra, Órgiva conta il maggior numero di abitanti fra i vari paesi e borghi della regione, più di 5.000
Questo primato le ha conferito anche ruolo di capoluogo della regione dell’Alpujarra. Questa città è stato l’ultimo “regalo” che i re cattolici hanno fatto ai regnanti mori. Oggi, ciò che possiamo ammirare di “musulmano” è qualche scorcio per le vie anguste del centro, o qualche palazzo, quello che invece salta agli occhi è la chiesa, che a guardarla bene, con le sue torri gemelle sulla facciata ed i suoi colori ricorda la cattedrale di Santiago de Compostela. Situata in pianura ai piedi della catena montuosa, la città di Órgiva è sempre stata uno snodo fondamentale per il commercio e la produzione di vino ed olio.
Ah, Bene a sapersi…
Niente storie di lotte, cristiani, musulmani o conquiste…qui regna la pace.
Órgiva infatti è famosa per una fortissima comunità Hippie che tutt’oggi popola la zona. I componenti provengono da tutta Europa ed ogni primavera dal 1997 festeggiano l’arrivo della stagione del risveglio.
Oltre alla tolleranza ed alla pace, qui regna anche la cultura, infatti nella biblioteca di “Hurtado de Mendoza” sono conservate copie del Don Quichotte in quasi 50 lingue diverse.

